Alcuni romanzi annoiano, altri sorprendono, altri ancora provocano ansia o paura. Ciò è dovuto in gran parte alla loro trama; essa, infatti, stimola e influenza le emozioni umane.
Da questo punto di vista, e se dovessimo immaginarla con un grafico, la trama si presenta come una linea che tende a salire man mano che si sviluppa la storia, per poi raggiungere un apice e discendere durante il finale. Tale linea, però, non è in ascesa continua; ci sono dei momenti, infatti, in cui torna a scendere, per poi salire un’altra volta. Ognuna di queste salite rappresenta un ostacolo, sempre più alte col procedere del romanzo; ogni cima raggiunta dalla linea, prima della discesa, rappresenta il climax.
Un climax è quindi l’apice di una scena (o di una serie di scene), in grado di stimolare le nostre emozioni. È questa fase della narrazione a provocare quelle più forti, come l’ansia, la paura, la rabbia o lo stupore. Spesso in questi casi il protagonista (o un suo alleato) è in pericolo, oppure rischia di non raggiungere i suoi obiettivi, o comunque c’è la possibilità di un esito negativo e, soprattutto, imminente.
Nel corso della storia si possono incontrare vari climax; in generale e per la buona riuscita di un romanzo, essi dovranno essere sempre più complessi e importanti, in grado di stimolare maggiormente le emozioni. Se in un primo climax il protagonista rischia di perdere la casa, nel secondo rischierà di perdere l’amore della sua vita, e nel terzo la vita stessa. Se fin dal primo climax il rischio è quest’ultimo, bisognerà essere in grado di crearne uno ancora più grande alla fine.
È fondamentale, infatti, la presenza di un climax finale, il più difficile e dal prezzo più alto. È anche la fase in cui il lettore ha imparato a conoscere, apprezzare e stimare, se non amare il protagonista, e vederlo affrontare l’ostacolo più alto dovrà suscitare le emozioni maggiori.
Va comunque detto che un climax non è un ostacolo, bensì la situazione emotiva che crea all’interno della storia (nella trama e nelle azioni del protagonista) e all’esterno (nelle emozioni del lettore). Ciò significa che un climax può essere generato anche da un insieme di ostacoli; spesso quello finale è di questo tipo.
Come si crea un climax? Attraverso la tensione. Come ho già scritto più sopra, il protagonista si trova in pericolo di vita oppure rischia di non ottenere ciò che desidera; è sul punto di toccare il fondo e di fallire. Tale fallimento, però, non è mai improvviso, ma costruito sulla trama. Se scrivo di un uomo alla guida che sbanda e sta per essere investito da un camion, non ho creato un climax, è troppo breve. Se lo stesso uomo è in fuga dalla polizia per aver rapinato una banca e corre a tutta velocità in una strada trafficata, ecco che ho creato tensione e quindi generato un climax. Riuscirà il rapinatore a fuggire?
Questa dipendenza nei confronti della trama riguarda anche il tipo di climax. Se la storia si basa su un rapinatore, l’esempio appena citato è adatto; se invece riguarda una faida familiare, ecco quindi che il climax sarà legato al confronto fra i vari personaggi; se, infine, il protagonista si trova invischiato in un triangolo amoroso, il climax potrà riguardare la scelta del partner giusto. Anche in questi casi il climax andrà costruito poco alla volta; gli eventi accaduti in precedenza s’intrecceranno e otterranno una risoluzione, soprattutto nel climax finale.
L’ostacolo o gli ostacoli che il protagonista deve affrontare nel climax non devono per forza essere esterni; egli, infatti, potrebbe doversi confrontare con il nemico più pericoloso di tutti: se stesso. Il conflitto interiore è in realtà molto più diffuso di quello esteriore, sebbene sia spesso celato. L’eroe codardo che decide di affrontare il nemico per salvare i suoi cari non ha come ostacolo l’avversario, bensì la sua stessa codardia. È solo affrontandola che può risolvere il problema e raggiungere la soluzione. Un eroe che lotta contro le proprie emozioni e le vince, trasformandosi in un individuo migliore rispetto a prima, è una metafora della crescita interiore umana e, anche per questo motivo, riesce a coinvolgere le emozioni dei lettori.
Nota: A volte si utilizzano i termini “semi-climax” o “mini-climax” per indicare i climax che precedono quello finale (il quale viene chiamato soltanto “climax”). Il significato è lo stesso.
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