I Segni dei Dialoghi

In questo articolo torniamo a parlare dei dialoghi per affrontare un aspetto spesso lasciato in secondo piano: i segni tramite cui vengono evidenziati all’interno del testo.

Nel concreto, un dialogo non è differente da un’azione o una descrizione: si compone infatti di lettere, spazi e segni di punteggiatura. È quindi necessario inserire ulteriori segni che permettano di distinguere i dialoghi da tutto il resto.

I segni oggi più utilizzati in Italia sono due: le sergenti (a volte chiamate caporali) e il trattino medio. Vanno menzionate anche le virgolette alte, di cui parleremo più sotto.


Le sergenti:

Le sergenti sono i segni più utilizzati a questo scopo, tanto che quando li vediamo pensiamo immediatamente a un dialogo. Essi si presentano in questo modo: « in apertura di dialogo e » in chiusura. Attenzione a non confonderli con i segni di maggiore e minore: sebbene gli somiglino, le sergenti contano come unico carattere e hanno un aspetto grafico diverso. Scrivere << e >> viene considerato un errore.

Simili alle sergenti sono i caporali ‹ e ›. Si tratta di segni poco usati in Italia; tanto che, nel corso degli anni, il termine caporali è diventato sinonimo di sergenti, addirittura soppiantandolo in certi casi.

Esempi:

«Hai visto le mie scarpe?»

«Ciao, Marco!»

«Eccoti, finalmente» disse la donna.


Il trattino medio:

A differenza delle sergenti, il trattino medio è identico sia in apertura sia in chiusura; inoltre, se il paragrafo comprendente il dialogo non contiene anche azioni, sintagmi di legamento o altro, non è necessario chiuderlo. Si presenta così: –. Attenzione a non confonderlo con il trattino corto – e il trattino lungo —, perché hanno delle funzioni differenti!

Esempi:

– Hai visto le mie scarpe?

– Ciao, Marco!

– Eccoti, finalmente – disse la donna.


Le virgolette alte:

Un tempo molto comuni, oggi le virgolette alte sono poco usate per indicare i dialoghi. La loro funzione è diventata quella di indicare i pensieri o evidenziare alcuni termini o frasi; sono anche usate per i dialoghi nei dialoghi. Si rappresentano in questo modo: “ in apertura e ” in chiusura.

Esempi:

«Poi mi ha detto: “Hai visto le mie scarpe?”»

“Eccolo, finalmente” pensò la donna.


Queste regole valgono per l’Italia: nei romanzi pubblicati in Francia, per esempio, i caporali (quelli veri!) vengono ancora utilizzati, mentre nel Regno Unito si preferisce il trattino alto singolo ‘ e ’.

È necessario inserire un punto al termine del dialogo? Va inserito dentro o fuori le sergenti/il trattino medio? Dove vanno messe le virgole? Di questo e altro parleremo nel prossimo articolo!


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