Cosa fa l’editor

Se stai leggendo questo articolo è probabile che tu abbia già sentito parlare dell’editor, mitica figura armata di penna e cancellino (o di forbici, quando è necessario tagliuzzare qualche riga in più). Cosa fa l’editor di preciso e, soprattutto, perché è importante svolgere l’editing di un romanzo o un racconto?

L’editor è, prima di tutto, un professionista del mondo editoriale. Il suo compito iniziale è quello di leggere e analizzare con molta cura un testo (un romanzo, un racconto, persino un saggio o un manuale). Durante la lettura deve fare molta attenzione ai contenuti, allo stile, alla forma, alla punteggiatura e alla grammatica.

Terminata la fase di lettura e analisi, l’editor dà inizio all’editing vero e proprio, ovvero alla fase di correzione e miglioramento del testo.

Questa è la fase più importante e complessa del lavoro dell’editor: tenendo sempre a mente i vari aspetti del testo elencati in precedenza, egli deve infatti apportare modifiche dirette (per esempio cancellando, sostituendo o aggiungendo termini o intere frasi, oppure spostando paragrafi di testo) e indirette (per esempio consigliando all’autore di tagliare un personaggio o di espandere una sotto-trama).

Tutte queste modifiche hanno un duplice obiettivo: da un lato correggere gli errori e rinforzare il testo nei suoi punti più deboli, dall’altro migliorare e potenziare gli aspetti più riusciti. Un bravo editor ha anche un terzo obiettivo implicito: aiutare lo scrittore o la scrittrice ad acquisire nuove conoscenze e capacità di scrittura. Per un editor non c’è piacere più grande di veder crescere i propri autori.


Elementi di editing

Come ho scritto in apertura, nel corso del suo lavoro l’editor si sofferma su diversi elementi del testo, ovvero la grammatica, la punteggiatura, i contenuti, lo stile e la forma.

La grammatica costituisce forse l’elemento più chiaro fra quelli toccati dall’editor nel corso del suo lavoro: principalmente si tratta infatti di correggere il testo affinché rispetti la grammatica italiana.

Non sempre però è corretto correggere (perdona il gioco di parole) il testo: pensiamo ai dialoghi di un personaggio che non conosce la grammatica, per esempio un bambino o uno straniero alle prime armi con la lingua italiana. L’editor deve quindi essere ben attento a distinguere ciò che va modificato e in che modo, caso per caso.

La punteggiatura è in teoria uno degli elementi più semplici della scrittura di un testo e forse per questo gli scrittori e le scrittrici tendono a porvi meno attenzione; spesso il risultato è un testo poco scorrevole, difficile da leggere o addirittura incomprensibile. L’editor deve quindi porre rimedio aggiungendo o rimuovendo i segni di punteggiatura (virgole, punti fermi, due punti, punto e virgola, punti interrogativi e interrogativi; ma anche trattini, lineette, virgolette, apostrofi…) quando necessario.

In narrativa la punteggiatura ha una funzione ulteriore: le pause che crea contribuiscono a dare ritmo al testo. Un uso ideale della punteggiatura aiuta a rendere più concitate le scene d’azione e più lente quelle di pausa e riflessione; e dare il giusto ritmo al testo è uno degli aspetti che spinge il lettore a continuare la lettura.

Se grammatica e punteggiatura rientrano nell’ambito della correzione bozze, l’editor (che spesso è anche correttore bozze) si occupa anche dei contenuti del testo, ovvero la trama, i personaggi e il mondo che li circonda. In questo ambito lo scopo dell’editing diventa quello di aiutare lo scrittore o la scrittrice a risolvere eventuali buchi di trama, a migliorare e rendere più coerenti e sfaccettati i personaggi e i loro dialoghi e ad approfondire l’ambientazione.

Si tratta di un lavoro scrupoloso e dettagliato: per raggiungere l’obiettivo di migliorare il testo, infatti, l’editor deve tenere a mente tutti gli eventi che accadono nel corso della trama e tutte le azioni, i dialoghi e i pensieri appartenenti ai vari personaggi.

Considerando la quantità e varietà di modifiche che l’editor deve apportare, è facile temere che il testo finale risulti snaturato, lontano dall’opera originale; per questo motivo bisogna stare ben attenti a mantenere sempre viva la voce dell’autore.

Così, durante l’editing dello stile e della forma, l’editor ha da un lato il compito di rendere il testo più chiaro e scorrevole, per esempio eliminando le ripetizioni e le incoerenze di registro linguistico o arricchendo il vocabolario, e dall’altro quello di mantenere lo stile unico e personale dello scrittore o scrittrice.


Perché rivolgersi a un editor

Come puoi ben capire, il lavoro dell’editor è molto complesso: deve analizzare e correggere una gran varietà di elementi e nel contempo rispettare lo stile e le tematiche affrontate dall’autore; deve anche mettersi nei panni del lettore, visualizzando le emozioni e le sensazioni suscitate, e in quelle dell’editore, analizzando le potenzialità di mercato del racconto o romanzo.

Il suo apporto però è fondamentale, dato che migliora il testo in tutti i suoi aspetti; per questo motivo la stragrande maggioranza dei libri pubblicati dalle case editrici (e tutti quelli pubblicati dagli editori maggiori) passano prima per le mani di uno o più editor. Anche i libri pubblicati tramite self-publishing necessitano di un buon lavoro di editing affinché possano distinguersi ed essere apprezzati dai lettori.

Gli insegnamenti condivisi dall’editor aiutano inoltre lo scrittore o la scrittrice a espandere il proprio bagaglio di competenze e conoscenze, che potrà poi mettere in pratica nei testi successivi.

Se anche tu hai bisogno di un editor o sei interessato a migliorare il tuo romanzo o racconto, contattami oppure dai un’occhiata alla pagina dedicata.


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